Caro lettore d’una bella giornata agostana, siamo diventati quello che siamo (chi più chi meno), vale a dire dei grandi primati intelligenti-autoconsapevoli (?) forse in qualche milione di anni, come hanno solo intuito alcuni tra i filosofi-scienziati antichi e, molto meglio detto e scritto Darwin, Lombroso (chissà?), Gould… fino a Boncinelli. Sulla nostra “ominizzazione” come processo nulla dice il Grande Libro se non riportare il Mito edenico, che comunque sim-boleggia aspetti molto importanti della vita naturale e quindi umana: il rapporto con il…
gratia, errata corrige, oh scientiae philosophe!
Caro lettore e gentile lettrice, qualche giorno fa lodavo qui Carlo Rovelli, di cui stavo finendo il saggio La realtà non è come appare etc.. Giunto all’ultimo capitolo, intitolato Il mistero, un respiro dopo il lungo percorso dai presocratici al bosone di Higgs e alla gravità quantistica, pensavo di accingermi alla lettura di un atto di umiltà del ricercatore, che mai si accontenta di ciò che sa e sa di sapere sempre poco, sulle tracce di Agostino che, a chi…
…per un eros “quasi” redento
Caro lettore e cara lettrice, Affrontare di questi tempi un argomento come l’eros, pone problemi non banali, stante il significato e l’accezione che tale tema ha assunto nella contemporaneità. Lungi dall’essere considerato struttura esistenziale e agente vitale, così come è declinato nel platonismo storico e universale, eros è stato ampiamente banalizzato e impoverito. Eros è stato ed è stolidamente abusato, degradato, ridotto a mercanzia o, come si dice oggi, elemento efficace e quasi indispensabile del merchandising cinematografico e letterario…
campi quantistici covarianti
Dall’àpeiron di Anassimandro, infinito e indistinto, all’essere parmenideo, rotondo e immutabile, escludente condizioni di possibilità di qualsiasi non-essere, all’atomismo di Leucippo perfezionato dall’immenso Democrito, così come ce lo ha trasmesso Aristotele nella teoria della generazione e corruzione, e poi Lucrezio nel De rerum natura, al nous–lògos di Anassagora, Platone e San Giovanni evangelista, a Brunetto Latini e al Paradiso dantesco, siamo giunti in un paio di millenni a Isaac Newton, mai troppo considerato per la sua grandezza. L’uomo ha sempre cercato…
l’odore del tempo
Caro lettor agostano e gentile lettrice, sentire come un’eco lontana di tua sorella che dice, annusando un golfino della mamma “Ce bon odôr di mame“. Oppure ancora il racconto di un tempo lontano e favoloso, vissuto sulle montagne del confine, la mamma e il papà andati via troppo presto, e la nonna onnipresente, vicaria, potente. Ecco son passati gli anni in quella casa, silente come il tempo che non esiste, i passi della nonna risuonano nella mente come in un…
La saggezza di Alce Rossa
Lo spettacolo offerto dalla politica e dalla burocrazia italiana è penoso. Mi ricorda un detto veneto, sentito spesso “No se pol“, cioè non si può. Nulla, per nulla e a nulla. L’inutilità di certi riti appare evidente: ascolto mentre viaggio, per Radio Radicale, la cronaca dei lavori senatizi sulla riforma. Impressioni: trombonaggine nei discorsi (la capogruppo di SEL, non ne ricordo il nome, facilmente dimenticabile come il volto), paura di perdere la poltrona ben remunerata (una minoranza chiassosa), insulti,…
il paradiso degli asini
Chi visita questo sito, potrebbe pensare a una nuova “tirata” (qui non rara) in chiave ironico-sarcastico-satirica, a un fescennino sfogatorio, a un divertissement respiratorio e liberatorio. A una metafora, insomma, per rappresentare gli innumerevoli asini umani, che disonorano il nobilissimo quadrupede, impropriamente citato come figura retorica dei cretini. Ma qui voglio veramente parlare del “paradiso degli asini”, come sosteneva esser anche il grande San Girolamo, oramai trasferito a Betlehem, dove era impegnato nella traduzione in latino del Vangeli. E…
i sette cavalieri
Caro lettore in questo luglio strano, l’uomo pedala rabbioso nel sole pirenaico. E’ Ottavio da Colle Umberto. Vince contro Francesi (Pellissier), Lussemburghesi (Frantz) e Belgi (Buysse) il suo secondo Tour. Tappe di quattrocento chilometri sfiancano i ciclisti, polvere strade sterrate, pipì in corsa allargando il pantaloncino di lana. Stravolti e infangati con i tubolari a tracolla arrivano al traguardo che fa notte. Tourmalet e Izoard sono già nomi e tregenda. Gino il toscano si ritira dopo l’aggressione, Fiorenzo in maglia gialla.
imbecillitas
Caro Lettor di piena estate, ier mi portava in un local taberna de la cittade furlana. Eromi seduto in attesa dell’oste voglioso d’un gelato ai gusti lattei, come nocciola. Presa in man la “rosea gazzetta” per veder le imprese dei nostri pedalatori in terra di Francia, m’accingeva a piacevol lettura de li scrivani specialmente versati a narrar d’epiche imprese in contrade lontane e talora inimiche, ché la terra dei Franchi occidentali in tempi alterni è. Or dunque leggeva delle…
Il capo pauroso
Caro lettore estivo nel silenzio, camminando pedalando stamani, per i paesi persi nella Destra Tagliamento, Volesòn, Dàrzin, San Martin e Domanins, par furlan, si parlava con l’antico amico Mario McPipett. Si parlava guardando ascoltando il paesaggio. Verde intenso tra i paesini e nella campagna. I discorsi vari intervallati dal silenzio. Tra questi, una riflessione sul “capo“, sulla leadership, sulla psicologia di chi conduce per ruolo e affidamento di responsabilità. Condividiamo la metafisica della persona che distingue con rigore la…