Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

Io sono uno che comincia

…e mi piace l’inizio, mi piace intraprendere il cammino, la strada o il viottolo in salita o quello dallo sfondo incerto, mi piace dove sorge il sole dove scorre l’acqua sorgiva, mi piace il muoversi delle prime molecole della vita. Il mio tempo è sempre quello dell’inizio, perché odio restare tra colonne immobili, odio i riflessi dorati e gli specchi che moltiplicano infinitamente la staticità. Io sono uno che comincia ogni giorno stupito di essere lì a cominciare, a…

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Elogium Mortis

Giovanni di Pietro di Bernardone dopo la svolta della sua vita si era fatto chiamare Francesco, san Francesco d’Assisi, e lo conoscono quasi tutti. Due anni prima di morire, forse nel 1224, scrive il Cantico di frate Sole (o delle Creature, in latino Laudes creaturarum). Dopo avere lodato il sole il fuoco l’acqua e il vento come creature di Dio, Francesco prende a lodare il Signore per “sora nostra morte corporale” che nessun uomo può evitare, raccomandando di curarsi di non morire…

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Italianitas und Germanitas

Sappiamo che i tedeschi ci temono, particolarmente nel gioco del calcio, dove sono destinati, pare, a perdere nelle occasioni più importanti. Altri loro controversi sentimenti nei nostri confronti sono una certa rabbia commista a un’ammirazione per ciò che l’Italia costituisce, come fonte di cultura universale e per le sue varie incomparabili bellezze. Sappiamo anche del loro superiority complex nei confronti dell’Italia, originata da un contesto germanico sempre più potente a livello europeo, a partire dall’impero guglielmino e bismarckiano e…

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Caro vecchio Ario

…era da tempo che si diceva tu e io, un po’ per celia e un po’ per serio, che avremmo fatto un incontro una sera a Latisana, per parlare del tuo nome, in comune con il sacerdote Ario, quello che non riconosceva la divinità di Cristo, quando ad Alessandria si discuteva con passione della Trinità e dell’Uomo teandrico. Ario sei andato via senza avvertire, c., mi avevi chiamato al cell. qualche settimana fa e non mi avevi trovato, poi non mi…

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La finitezza e l’Incondizionato

Due immagini: Jessica Lange che sparge le ultime ceneri di Bob nell’Oceano e la morte di Carlo Maria Martini. Jessica attraversa gli Stati Uniti con due  amiche, dall’Idaho fino alla California, per riportare le ceneri del suo uomo alla figlia di questi, ma nel lungo viaggio su una cabriolet Bonneville ne sparge in parte nei luoghi che erano appartenuti alle loro vite, dicendo infine, davanti all’onda lunga del Pacifico, che Bob non appartiene né alla figlia né alla donna,…

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Dal Mito alla Filosofia

Chi siamo noi umani, sempre in fuga, sempre in ansia, sempre in attesa, diastole e sistole euritmicamente a darci l’ossigenazione? Chi siamo noi che andiamo tra fili d’erba a volte piegati nelle bufere o nelle galere, innamorati dell’amore o senza strade e cicatrici di macchine morte, dove si aggirano cani e ragni? Chi siamo noi che a volte ci troviamo al “capolinea della decenza” (Davide van de Sfroos), o al muoversi ineluttabile dell’insipienza? Chi restiamo noi, hablanti troppo velocemente per non…

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Mai capitato

…di trovarmi per strada, inerme, a macchina ferma e motore fumante, forse esaurito nella sua fisica metallica, oleodinamica, cinetica, cinematica, e infine è successo. Fermo lì nel grande incrocio vicino a Tagliamento con il giubbino arancione in attesa del carro attrezzi, e poi il viaggio verso l’officina, seduto in macchina caricato sul cassone, con le mani sul volante che automaticamente cercano -riflesso condizionato- di accompagnare la strana spedizione nella conduzione delle curve. Ma io sono fermo, legato, bloccato, in balia…

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La strana casa nella nebbia e altre leggende

                                                                                                    “Ogni mattina, dietro le scogliere di Kingsport, dal mare si alza la nebbia. Candida e spumeggiante, raggiunge in cielo le nuvole sue sorelle, portando segni di teneri pascoli ed antri di leviatani. Quando cadono poi le ultime piogge dell’estate, picchiando sui tetti scoscesi dei poeti, le nuvole fanno evaporare quei sogni e li inviano agli uomini, perché questi non possono vivere senza fantasticare di antichi e bizzarri segreti, e di conversazioni meravigliose scambiate di notte dai pianeti. Quando…

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Sulla sentenza di Oslo ha ragione Spinoza?

Ho finito appena sotto di distinguermi umilmente da Baruch Spinoza, quando arriva la sentenza di Oslo. Anders Behring Breivik il 24 agosto scorso è stato condannato al massimo della pena per la strage di Utoya, cioè ai 21 anni di carcere previsti dall’ordinamento penale norvegese, con la possibilità per il giudice di tenerlo in galera anche oltre il 2033 se non sarà stata verificata in lui una condizione psicologica e morale di pentimento e una possibilità di redenzione. Spinoza, se interpellato sul…

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Il discorso sull’uomo

Baruch Spinoza (in ebraico: ברוך שפינוזה, Baruch; in latino: Benedictus de Spinoza; in portoghese: Bento de Espinosa; in spagnolo: Benedicto De Espinoza, 1632-1677, cfr. in Ethica more geometrico demonstrata) riteneva l’uomo una sostanza tra le altre, certo tra le più elevate, ma non superiore ontologicamente agli animali. Provvisto di linguaggio e autoconsapevolezza, per il grande ebreo portoghese olandese l’uomo non era “figlio di Dio” fatto a sua immagine (Gen 1, 27), ma solo un essere nella scala in continuum di…

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