Villa Ottelio Savorgnan sul fiume Stella ad Ariis di Rivignano

La Bibbia al posto del cellulare

(Scherzoso, ma non troppo…) Vi immaginate ciò che accadrebbe se trattassimo la nostra Bibbia come trattiamo il nostro cellulare? > E se la portassimo sempre nella nostra borsa o in tasca? > E le dessimo un’occhiata varie volte nella giornata? > E se tornassimo indietro per cercarla quando la dimentichiamo a casa o in ufficio? > E se la usassimo per inviare messaggi ai nostri amici? > E…

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Mane Deo, caro Luciano

Conobbi Luciano Morandini nei primi anni ’80, per varia et honesta che mi avvicinarono molto. Ricordo una serata a Rivignano dove lui lesse alcune sue liriche, e la serata fu piacevole. Forse era d’ottobre, con l’aria tiepida, come accade nelle nostre terre, e il profumo diffuso della fine della vendemmia. Andammo alla vecchia locanda del Diàul, a mangiare polentà e baccalà, con un taglio di vino buono di Leandro. Ci perdemmo di vista per poi…

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C’é una sinistra in Italia?

Chi mi conosce sa che ho sempre faticato, anche in altre stagioni, a militare politicamente. Mi ha sempre disturbato la dicotomia tra “i nostri” e “gli altri”, perché, curioso dell’umano fin da adolescente, spesso mi è capitato di apprezzare di più qualcuno degli “altri” che qualcuno dei “nostri”. La militanza è un modo d’essere che assomiglia al “tenere per una squadra” di calcio: non si vede e comunque non si ammette mai che gli avversari possano giocare bene, e magari…

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Palinodia Salentina

Finis terrae, così come quella affacciata sull’oceano i Lusitani chiamarono la terra, anche l’estremo lembo della Puglia, fichi d’India e canne e scogli, per sfuggire all’estrema spremitura degli impegni. Il sole sorto dall’Epiro si effonde sulle rocce a Leuca, e verso le basse Serre steppose tutt’intorno. Il viaggiatore è giunto, infine. Fuori dal gran caldo in cerca di città di pietre, d’altre scansioni della terra: Gallipoli d’estate, la Bella Città, e Galatina, indugio meridiano, splendore della pietra leccese a sant’Irene…

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Carsiana

Di nuovo in Carso, un anno dopo, con Ladi, Edward e Joze, e la cagna, in un pomeriggio di fine estate che affabula i canti e dispiega in meandri l’andirivieni delle nuvole. La Compagnia del Confine si raduna all’ombra del fico, a 250 metri sul mare. A Tublje ci attende Stojan Vodopivec “Bevilacqua” in sloveno, in fondo alla Vinska Cesta. Targhe antiche di legno di faggio a Kobdilj e scandole di ardesia scura, finché annotta. sapienza…

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L’ultimo suono del corno

La boscaglia è fitta e il suono del corno è attutito dal vento che cambia continuamente direzione. Il vento porta gli odori della macchia, così come la luce, più cristallina dopo che è spiovuto, porta i colori del bosco e del prato, dei coltivi inframezzati alla dolina. Animali bradi. I…

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L’Ombra del Lupo

I passi dell’ultimo o ultima della fila rallentavano nel fango. Scarpe inadatte facevano sprofondare e faticare. Era venuta una pioggia fitta all’improvviso in quell’inizio d’estate e la macchia verde e bruna di lecci e castagni sotto La Verna a metà del pomeriggio si era improvvisamente scurita come se stesse già venendo sera. L’odore del legno bagnato giungeva forte alla narici dei viandanti, tale…

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