Pare che da qualche tempo questa categoria antropologica stia proliferando senza posa. Come vi fosse un moltiplicatore sociale ad attivarla e implementarla. Ovunque. Non vi è luogo di lavoro e di svago, schieramento politico o sociale, laico o meno, che soffra la sua mancanza. Mancano persone pensanti, ragionanti, correttamente criticanti, ascoltanti, ovvero ve ne sono poche, meno del necessario, ma non mancano mai i cretini. Viaggiando sento il racconto del mio compagno di ventura che mi narra di un…
La collezione di vittorie riduce la gioia della vita e la lucidità del pensiero
Chi è abituato a vincere più o meno sempre, per capacità proprie e/ o per circostanze “fortunate”, si fa una mentalità e un convincimento di essere imbattibile, o addirittura “immortale”, perlomeno in metafora. Costui corre dei rischi, poiché non appena e quando gli possa capitare un guaio, fatto plausibilissimo in tutte le esperienze umane, soprattutto di salute, ecco che si guarda attorno stupito e sembra dire: “Ma cosa mi sta succedendo, come, perché?” E soprattutto: “Perché proprio a me?”.
Il rinnovamento dell’Umanesimo
Il padre Livio di Radio Maria, man mano che passa il tempo mi sembra esageri sempre più con le sue profezie di sventura, la sua “Madonna” spaventevole di Mediugorje, e le sue solite critiche e perfin denigrazioni verso tutti quelli che non la pensano come lui. Meno male che si può “fare teologia” in modo diverso dal suo, ad maiorem Dei gloriam. L’Umanesimo è stato un movimento complesso d’arte e pensiero che ha rinnovato culturalmente e spiritualmente l’Italia – in…
Dati veri per combattere falsità e disinformazione
La propaganda politica si è sempre nutrita di falsità e disinformazione. Si pensi al pericolosissimo ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, che inventò Theresienstadt per ingannare tutti sul destino degli Ebrei. Oppure: quando si seppe ciò che aveva fatto il “piccolo Padre” Stalin dei kulaki ucraini e degli ufficiali polacchi a Katyn? La lealtà e la verità non sono di casa in quella dimensione: l’avversario deve sempre apparire, se non un nemico, quasi, per cui la denigrazione costituisce il…
Le parole hanno un peso decisivo, caro presidente della Camera Fico: non si dice “rimasti uccisi” dei due poliziotti di Trieste, ma “barbaramente ammazzati”, perché questo è accaduto. Le parole sono da usare con cura, Fico! “rimane ucciso” uno che va a sbattere con la macchina o che cade dall’alto, non chi riceve colpi di pistola in faccia
Non solo si registrano svarioni del “politicamente corretto” come la frase citata nel titolo, ma a questo si aggiungono posizioni come quelle di tal Vauro, disegnator militante de sinistra, che interviene per sostenere la tesi che la brigatista Saraceni ha pieno diritto al Reddito di cittadinanza, ma non in base a una riflessione etica. Prima dell’un tema e poi dell’altro, qui tratterò. Ho letto anche critiche ingenerose a carabinieri e polizia, a volte ai limiti dell’irrisione, commenti indecenti. Il linguaggio…
Approssimazione e compromesso
L’epistemologo, o filosofo della scienza, austriaco Karl Popper sostiene che, a volte, l’accezione e l’interpretazione di certe espressioni sono errate. Eccome! Confermo: decine o centinaia di volte, specialmente di questi tempi nei quali i linguaggi espressivi sono quasi abbandonati alla più sciatta trascuratezza nei “luoghi della comunicazione”: in tv, sul web e perfino a… scuola, e qui non parliamo del lessico quotidiano, dove e quando la vigilanza sulla qualità del “detto” è proprio di ordine infimo. Non intendo, ovviamente, semper…
Lo ius culturae, i sedicenni, il ministro Fioramonti e l’ossessione del Crocefisso
Come si dice a Roma… “Arridatece Toninelli“, perché pare proprio che ogni governo, da qualche tornata politica, abbia il suo “toninelli” (nome comune metonimico). L’ultimo della serie pare sia nientemeno che il ministro dell’istruzione e dell’Università, il dottor Fioramonti, ora assiso sullo scranno che fu di Benedetto Croce e di Giovanni Gentile. Due tornate governative fa avevamo la ministra Fedeli, provvista di diploma di terza media e di un diploma triennale di servizi socio-assistenziali, mi pare. Non giudico le persone…
E’ meglio proporsi al mercato come consulente o come advisor?
Dimanda altremodo rettorica, caro amico che leggi. Advisor, advisor, advisor tutta la vita, come si dice con insopportabile espression stereotipata. Perché è in inglese e “fa più figo“. Sai, ce ne sono tanti di consulenti e si portano dietro una storia di barzellette e loci communes, come quella dell’acqua calda, che scoprirebbero nella evidente meraviglia dei committenti. Chi poi li sgamasse, farebbe di ogni erba un fascio, considerando ogni consulente nello stesso novero di furbi profittatori. Anch’io faccio parte…
Non auguro a nessuno genitori come i signori Thumberg, di contro posso anche augurare a tutti genitori come quelli dei ragazzi in piazza, ma con cautela, ché anche quelli devono badare alle manipolazioni e alla banalizzazione dei temi
Thùmberi, è la pronunzia corretta del cognome, Thumberg, della signorina svedese che, dall’alto dei suoi sedici anni e della sua acclarata cultura, ci sta “insegnando a vivere” da almeno un anno. Ora però basta! Ho letto che il ministro dell’istruzione Fioramonti, quello che aveva minacciato di dimettersi prima ancora di essere nominato ministro (stiamo freschi!) se il Governo non avesse stanziato ancora due miliardi per la scuola, che non considera assenza ingiustificata la giornata dello sciopero studentesco di oggi venerdì 27 settembre 2019.
Ai confini della vita: suicidio assistito, eutanasia ed etica della vita umana
Consideriamo i due termini, eutanasia e suicidio assistito, di significato diverso e di origine, rispettivamente, greca e latina. Eu-tanasia deriva dai lemmi greci eu, cioè buono, e thànatos, morte, a comporre il sintagma “buona morte”; mentre suicidio, è dai lemmi latini sui, cioè di sé, e caedo, cioè uccido, a comporre il termine “uccisione di se stessi”. Se ne parla da tempo in Italia e altrove si pratica (da tempo). Le due fattispecie pongono temi e problemi importanti di etica…